Il Consiglio dei Ministri ha varato ieri una bozza di decreto legge che -come di consueto- contiene misure sul processo civile. Oltre alla triste consuetudine della decretazione d’urgenza in ambito processuale (sia pur temperata, questa volta, dalla previsione che le norme entreranno in vigore dopo la pubblicazione della legge di conversione), è triste constatare come anche il governo dei professori sia afflitto da un pregiudizio feroce: quello per cui la durata del processo civile vada perseguita riducendo gli ambiti di tutela giurisdizionale e non imponendo efficienza e preparazione da parte di tutti quelli che nel processo intervengono.