Benvenuti nel ventesimo secolo.

Il Consiglio dei ministri ha approvato gli schemi di decreto legislativo per mezzo dei quali verranno a breve riviste le circoscrizioni territoriali degli uffici giudiziari (qui la relazione per quanto riguarda i tribunali; qui la relazione e qui lo schema di decreto per soppressioni e accorpamenti degli uffici del giudice di pace).

Seppur timidamente, passa finalmente il principio per cui l’accentramento delle funzioni in uffici di maggiori dimensioni costituisce elemento non solo di generale efficienza economica, ma anche -e soprattutto- di migliore amministrazione del servizio giustizia: si pensi soltanto alla possibilità di specializzazione per aree tematiche dei giudici, del tutto impossibile in uffici composti da uno o due magistrati.

Si abbandona -ancora, finalmente- una concezione tipicamente ottocentesca: quella per cui la qualità dell’amministrazione della giustizia dipende dalla prossimità della sede giudiziaria al cittadino. Concezione che ha profondamente strutturato l’esercizio della giurisdizione sul territorio anche quando erano ampiamente venute meno le condizioni oggettive su cui si fondava, e cioè le difficoltà di comunicazione e mobilità dell’epoca.

Si sarebbe potuto fare di più, accorpando ulteriormente ed evitando di concedere al comuni la facoltà di mantenere gli uffici del giudice di pace da chiudere, ma insomma: benvenuti nel ventesimo secolo. Per il ventunesimo c’è ancora tempo…