15 studenti dell’Istituto M. Massimo di Roma dei Padri Gesuiti, coadiuvati da 20 professionisti e genitori volontari e da 69 ragazzi e 40 genitori del corso Making 3D Printers, forniranno a due ospedali africani un sistema completo per produrre protesi e pezzi di ricambio utilizzando rifiuti plastici (tappi di bottiglia, contenitori, etc.).
Il sistema è composto da:
- una tritatrice che sbriciola la plastica,
- un estrusore che la fonde e crea un filo plastico,
- due computer ed un archivio di oggetti 3D da stampare
- un sistema di acquisizione 3D
- una stampante 3D in grado di produrre oggetti anche di grandi dimensioni e due stampanti 3D di servizio
- un set di ricambi ed attrezzature
- la documentazione e i tutorial
I primi due ospedali individuati si trovano a Gulu (Uganda) e Kenge (Congo), luoghi nei quali servono protesi e ricambi introvabili sul posto o reperibili con tempi e costi spesso insostenibili.
Il Lacor Hospital è il più grande ospedale non a scopo di lucro dell’Africa equatoriale: ogni anno cura 250.000 pazienti.
Nel centro Caritas di Kenge opera l’unico medico curante (Chiara Castellani) per 150.000 abitanti in un territorio di 5.000 kmq.