Si diceva un tempo: “tutte le strade portano a Roma”. Peccato che una volta arrivati nella Città Eterna, quelle strade siano piene di buche e voragini. Le cronache della Capitale riportano ogni giorno incidenti stradali, per non parlare delle cadute di pedoni e ciclomotori provocati da quelli che appaiono come veri e propri crateri stradali.
Le recenti piogge, la neve e il gelo (fenomeni tuttavia compatibili con l’inverno appena trascorso) hanno dato il colpo di grazia al già malandato manto stradale in molte arterie stradali, alcune addirittura a rischio chiusura totale. I Romani cercano di rispondere alla rabbia con l’ironia: sui social impazzano gli hashtag #romabuche e #cinebuche dove da giorni i titoli di alcuni famosissimi film vengono storpiati per far emergere il dissesto delle strade; dal grande classico “Roma città aperta” a “Foro scatenato”, “Profondo fosso”, “Buca per la vittoria”, “La buca è bella”. Purtroppo però, l’ironia non aggiusta le strade e la situazione si aggrava ogni giorno di più.
Molti Romani sono arrivati al limite della sopportazione: stanchi di scherzare e di intonare canzoni-parodia con l’hashtag #karabuche, hanno deciso di far valere i diritti di centauri e automobilisti, poiché le condizioni del manto stradale sono un vero rischio sia per gli autoveicoli e i motocicli, sia per i loro guidatori.
Da un punto di vista legale, però, le cause per risarcimento danni in questi casi sono sempre molto ostiche. In passato spesso si faticava a dimostrare di aver subito un danno, poiché molti tribunali erano restrittivi nella concessione del pignoramento e giocavano al limite fra i concetti di “insidia” e “trabocchetto”.
Sono, infatti, documentate molte sentenze in cui alla fine il danneggiato finiva per vedersi negato il risarcimento danni poiché secondo l’ordinaria diligenza avrebbe dovuto essere al corrente della causa materiale del danno. Ovvero in sede di dibattito bisognava dimostrare che la causa materiale del danno fosse del tutto imprevedibile. Per dirla in altre parole o con un esempio, in seguito ad un incidente in motorino il danneggiato finiva per non essere risarcito poiché secondo la giustizia non era possibile che non fosse a conoscenza del fatto che passando per quella strada piena di buche avrebbe potuto finirci dentro col motorino e rompersi una gamba. Assurdo!
Risarcimento danni e buche stradali: come orientarsi.
Da qualche anno però stiamo assistendo a un cambio di orientamento della Cassazione, e il danno viene generalmente riconosciuto sulla base dell’obbligo da parte dell’Ente Pubblico di curare la manutenzione delle aree destinate al pubblico transito. Ovvero, partendo dal presupposto che spetta al Comune garantire che la manutenzione delle strade sia efficace al fine da impedire che accadano incidenti con conseguenze anche gravi ai conducenti di auto e moto. Proprio il nostro studio nel 2013 vinse una causa in Cassazione, uno dei primi casi in cui veniva riconosciuta la causa del danno materiale, sovvertendo la linea precedentemente preferita della sua prevedibilità. Nello specifico, un ragazzo in motorino, passando di notte in una strada poco illuminata, era incappato in una macchia d’olio: l’incidente gli aveva causato una brutta caduta ed era stato sottoposto all’asportazione della milza. Sia il tribunale che la Corte d’Appello avevano respinto la domanda sulla base del solito principio della mancata dimostrazione dell’imprevedibilità. La Cassazione ha ribaltato il verdetto applicando il corretto principio della responsabilità generalizzata del soggetto che è tenuto a custodire le strade. In altre parole, se la strada fosse stata correttamente illuminata, il centauro avrebbe potuto vedere ed evitare la macchia d’olio. La mancanza di adeguata illuminazione ha resto l’Ente Pubblico custode della strada corresponsabile di quanto avvenuto.
In linea di massima per evitare di incappare in situazioni limite dove la dimostrabilità della causa materiale del danno può essere messa in discussione (e di conseguenza, anche la liquidazione dell’eventuale risarcimento danni), ci sentiamo di dare un semplice consiglio di metodo: in caso di incidente dovuto ad una buca del manto stradale sollecitate sempre l’intervento della Polizia Municipale che verbalizzando l’accaduto lascerà traccia della causa materiale, scritta nero su bianco su un verbale che potrà diventare un alleato in fase di istruttoria, per evitare di incappare in un giudice che magari, per eccesso di buona fede, si erga a difensore dell’Ente Pubblico. Proprio recentemente, il Tribunale di Roma ha accolto l’appello del Comune contro una sentenza del Giudice di Pace che aveva riconosciuto un risarcimento a causa di una buca. Le motivazioni sono le “classiche”: l’incidente sarebbe avvenuto in piena visibilità, essendo la buca molto ampia, sarebbe stato impossibile non notarla etc.
Le cause con richieste di risarcimento danni dovuti alle buche soprattutto quelle sulle strade di Roma sono in grande aumento e per questo necessitano di una assistenza specifica. Il nostro studio saprà assistervi concentrandosi sull’unicità di ogni singolo caso. Contattateci per saperne di più.