Pace fiscale 2018: tutto quello che c’è da sapere

Mentre molti contribuenti sono ancora alle prese con le scadenze delle Rottamazioni, sui giornali si comincia a parlare della pace fiscale 2018. Secondo un’opinione sempre più dilagante, un ennesimo condono; secondo i tecnici, invece, una nuova modalità di fisco amico, una revisione delle modalità di gestione delle pendenze tributarie che dovrebbe favorire l’estinzione dei debiti. Molti punti, però, sembrano ancora essere in discussione, come il tetto massimo del debito e l’aliquota (o forse le aliquote).

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha di recente dichiarato che non si tratterà di un nuovo condono, ma di una sorta di fisco amico del contribuente e che lo aiuti a estinguere i propri debiti con lo Stato; e ha confermato come siano allo studio iniziative rivolte a una maggiore semplificazione, con l’obbiettivo di quella tax compliance (ovvero l’adesione spontanea agli obblighi del fisco) che ancora sembra un miraggio.

Perché se un dato positivo c’è, ovvero che nel 2017 il gettito delle entrate tributarie è cresciuto, seppur di poco, dell’1% rispetto al 2016 (ma con un incremento del 35% delle entrate derivanti da azioni di accertamento e controllo), la strada da fare è ancora molto lunga. Le cartelle esattoriali si accumulano e con loro il valore dei crediti dovuti allo Stato.

Negli ultimi giorni si è fatta strada l’idea non più di una aliquota fissa al 15% (la stessa che i leghisti vorrebbero fosse introdotta come flat tax) ma di tre aliquote diverse, al 25%, 10% e 6%. Da applicare al valore complessivo del debito del singolo contribuente oppure sulla somma di debito e reddito, secondo le due ipotesi più probabili.

Resta ancora piuttosto nebuloso, invece, il limite sull’importo massimo dei debiti che si potranno ‘sanare’. In principio si era parlato di 100.000, ma qualcuno ha balenato l’ipotesi di portare la cifra a 1 milione di euro.

E per chi ha già aderito ad una delle rateizzazioni proposte dal precedente governo? Difficile dire se, e cosa, ci si potrà aspettare, almeno al momento. Sembra, infatti, che le due diverse sanatorie non saranno né complementari né alternative.

Nella prossima legge di bilancio dovrebbe essere inserito anche un progetto di legge sulla semplificazione del fisco. Una serie di proposte per alleggerire la burocrazia fiscale per i cittadini, le imprese e le partite Iva, modulistica on line e nuovi strumenti a disposizione degli utenti.

Le novità in ambito fiscale per il 2019, dunque, sembrano essere molte, alcune ancora di difficile inquadramento: proprio per questo motivo, la consulenza di un esperto, come un avvocato tributarista, che potrà redigere una valutazione preventiva della situazione tributaria, è fondamentale per comprendere appieno le nuove possibilità che deriveranno dalla cosiddetta pace fiscale 2018.