dubbi decreto fiscale

Pace fiscale o confusione fiscale?

Pace fiscale o tempesta in arrivo? Le ultime notizie non sono certo rassicuranti…

Nonostante per alcune norme si sia parlato di un vero e proprio “condono”, termine sgradito al Governo, è opportuno restare con i piedi per terra. Il progetto di decreto fiscale a corredo della manovra finanziaria 2019, che il Consiglio dei ministri ha inviato a Bruxelles lo scorso 15 ottobre, presenta alcuni aspetti poco chiari soprattutto riguardo la regolarizzazione delle posizioni tributarie, la cosiddetta Pace fiscale 2018.

Per questo, il consiglio resta quello di consultare un avvocato tributarista prima di prendere iniziative avventate, soprattutto nel caso in cui siano in svolgimento contenziosi tributari. Nel progetto di decreto si parla di stralcio delle minicartelle, di nuove regole per la definizione agevolata ed è prevista una rottamazione ter, a cui avranno accesso anche i contribuenti che si sono avvalsi della rottamazione bis.

Ma non è tutto oro quello che luccica…

Cancellazione automatica delle minicartelle

Una delle conferme più attese è lo stralcio dei debiti datati fra il 2000 e il 2010 per un importo residuo fino a 1000 euro. In questi casi è prevista la cancellazione automatica delle cosiddette minicartelle senza che il contribuente debba fare nulla. Una decisione controversa, che certo fa piacere a chi si trova nella condizione di avere un debito che vedrà cancellato, un po’ meno a chi un debito del medesimo importo lo ha già estinto o magari ha deciso di dilazionarlo, aderendo ad una delle rottamazioni proposte dal precedente governo. In questi casi, come comportarsi?

Bella domanda. Chi ha aderito alla prima rottamazione potrebbe aver versato l’ultima delle 5 rate previste meno di un mese fa (la scadenza era, infatti, fissata per il 1° ottobre 2018) e sentirsi quindi preso in giro, mentre gli aderenti alla rottamazione bis potrebbero essere ancora in fase di pagamento delle proprie quote. In questo caso, più che una pace fiscale, sembra una beffa!

La rottamazione bis, invece si rivolgeva ai carichi pendenti dal 2000 fino al 2016, coprendo quindi l’arco temporale compreso fra il 2000 e il 2010 a cui il decreto fiscale fa riferimento per lo stralcio delle cosiddette minicartelle. È possibile che le rate ancora da versare per debiti inferiori a 1000 euro, riferite all’intervallo di tempo 2000-2010 e per le quali il contribuente ha aderito alla rottamazione bis vengano stralciate?

Inoltre, per chi ha aderito alla rottamazione bis e sperava nella proroga della scadenza delle ultime 3 rate (in agenda il 1° ottobre, il 30 ottobre e il 30 novembre 2018) è arrivata una doccia fredda poche settimane fa. Nel decreto milleproroghe approvato lo scorso 20 settembre in Senato non è stato inserito.

È quindi quanto mai opportuno chiedere un parere professionale a un avvocato esperto in diritto tributario, poiché la decisione di trascurare una multa o una tassa oggi, potrebbe significare in futuro l’arrivo di una cartella esattoriale e magari l’apertura di contenzioso tributario.

Una delle obiezioni sollevate dai contribuenti negli ultimi giorni è relativa, infatti, alla scelta a priori di non pagare le cartelle esattoriali ricevute per imposte o multe non saldate negli anni precedenti, soprattutto se di bassi importi. La speranza per molti è che prima o poi arrivi un altro condono a sanare questi debiti. Altri, ancora, potrebbero decidere di ritardare il pagamento delle rate previste dalla rottamazione bis, in attesa di un altro milleproroghe (si parla di un altro decreto entro fine anno), con il rischio di vedere andare in fumo la definizione agevolata (poiché il mancato o ritardato pagamento anche di una sola rata comporta la decadenza) e ritrovarsi punto e a capo.

Se avete difficoltà a comprendere tutte le novità previste dal decreto fiscale, avete contenziosi in corso o siete nel dubbio se pagare o meno una cartella esattoriale, contattateci per un primo colloquio conoscitivo. La valutazione della situazione e delle azioni da intraprendere è sempre gratuita e senza impegno.

(foto di apertura tratta da Freepik)