A San Valentino preferite regalare rose o cioccolatini? Fra qualche tempo potrebbe essere possibile fare un regalo più utile (anche se forse non altrettanto gradito, ma chissà…). Un bell’accordo prematrimoniale, poco romantico certo ma molto utile se (o quando) l’amore sarà solo un lontano ricordo.
Fra le righe di un nuovo disegno di legge “semplificazione” presentato nel Consiglio dei Ministri lo scorso 12 dicembre si fa strada un provvedimento, discusso da molti anni ma mai arrivato all’attenzione del Parlamento. Forse per la difficoltà, in un paese così profondamente cattolico, ad accettare a priori una via di fuga dal matrimonio sancita per legge con regole e obblighi dichiarati ancora prima di contrarre l’unione.
Prima di proseguire, ricordiamo che attualmente i contratti prematrimoniali in Italia non hanno alcun valore legale e la giurisprudenza li considera nulli.
Si tratta dei cosiddetti Patti Prematrimoniali, famosi nei paesi anglosassoni e spesso al centro di succulente cronache rosa relative a divorzi vip, specialmente oltreoceano. Chi non ricorda l’accordo prematrimoniale fra Tom Cruise e Katie Holmes? O ancora le 22 pagine con 170 clausole dell’accordo prematrimoniale fra Jackie Kennedy e Aristotele Onassis?
Nei giorni scorsi si è venuta a creare po’ di confusione in merito a questo argomento, poiché il Governo ha dato il via libera al decreto-legge “semplificazioni e sostegno per cittadini, imprese e pubblica amministrazione” ma anche a questo nuovo disegno di legge con deleghe al Governo sempre in materia di semplificazione, proprio quello che contiene il riferimento ai patti prematrimoniali. Al momento quindi si tratta solo di una proposta.
Il Governo potrebbe quindi introdurre una possibilità nuova, quella per i futuri coniugi uniti in matrimonio religioso, civile o due persone che si uniscano attraverso un’unione civile, di accordarsi preventivamente, stipulando un contratto in grado di regolare i reciproci rapporti personali, patrimoniali e i criteri per l’educazione dei figli.
Un contratto che ci si impegna a sottoscrivere e che avrà valore legale in caso di annullamento del matrimonio.
Una delle prime obiezioni, emersa nonostante si parli ancora di un semplice disegno di legge, riguarda proprio l’educazione dei figli, che costituzionalmente hanno diritto ad essere mantenuti, cresciuti e educati dai genitori, ma secondo le disposizioni del codice civile, tenendo conto delle proprie aspirazioni e inclinazioni naturali, certo difficilmente prevedibili e tantomeno coercibili in un contratto stipulato dai genitori.
Oggetto del contratto siglato come patto prematrimoniale potrebbero essere regole relative alla residenza da tenere durante il matrimonio, o all’eventuale disponibilità a trasferirsi per motivi di lavoro fino a redigere un vero e proprio vademecum delle spettanze in caso di separazione o divorzio, relativamente al patrimonio economico, immobiliare, e così via. Il tutto ovviamente da sottoscrivere alla presenza di un avvocato o notaio.
In ogni caso, sia che si arrivi a sancire anche in Italia la possibilità di sottoscrivere un accordo prematrimoniale, sia che questa rimanga per sempre un’ipotesi, in caso di matrimoni in crisi e richieste di annullamento, separazione o divorzio, è sempre fondamentale avere al proprio fianco un avvocato esperto, che saprà consigliarvi nel modo migliore in un momento certo difficile, sostenendovi durante quella che potrebbe diventare una lunga battaglia legale.