Giugno e luglio sono i mesi più caldi per i contribuenti Italiani, in tutti i sensi. Sono, infatti, i mesi della scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi. È di poche settimane fa un allarme per una presunta black list del Fisco ed è già ora di consegnare quella per i redditi del 2018.
La presentazione diretta da parte del singolo contribuente secondo il modello ordinario o precompilato è fissata per il 23 luglio 2019. Se la presentazione avviene invece tramite sostituto d’imposta, come un CAF o un tributarista la scadenza va anticipa al 7 luglio 2019.
Il modello precompilato disponibile sul sito di Agenzia delle Entrate può essere inviato tale e quale oppure con le integrazioni da parte del contribuente. In alternativa i titolari di partita Iva si troveranno a presentare entro il 30 settembre 2019 il modello Redditi.
Dichiarazione dei redditi cos’è
La dichiarazione dei redditi (o alternativamente il modello Redditi), ricordiamolo, è il documento ufficiale con cui il contribuente si impegna a comunicare allo Stato l’ammontare delle proprie entrate economiche a cui verranno detratte le somme deducibili e detraibili, al fine da individuare l’imponibile su cui calcolare l’importo delle tasse.
Questo periodo per noi di Morbinati & Longo è sempre un momento di grande fermento. Alcuni nostri clienti, infatti, ci hanno chiesto delucidazioni in merito alla possibilità di controlli da parte del Fisco, in un periodo in cui siamo sommersi da notizie quotidiane sugli effetti della rottamazione ter. Ebbene, sì i controlli possono esserci e anzi sono addirittura duplici.
Al momento della ricezione delle dichiarazioni dei redditi l’Erario ha due possibilità di controllo, uno automatico e uno formale.
Nel primo caso si tratta di un controllo che viene effettuato automaticamente su tutte le dichiarazioni presentate in cui vengono valutati automaticamente i dati contenuti nella dichiarazione e confrontati con quelli desumibili dall’Anagrafe Tributaria.
Nel secondo caso, invece, si tratta di controlli veri e propri su dichiarazioni selezionate in base ad un possibile fattore di rischio e a seguito dei quali vengono confrontati i dati in possesso di Agenzia delle Entrate e Anagrafe Tributaria con la documentazione prodotta dal contribuente.
Controlli automatizzati e formali: chi deve stare attento?
Il controllo automatizzato, previsto in ottemperanza all’ articolo 36-bis del Dpr 600/1973 consiste in un procedimento automatico a seguito del quale Agenzia delle Entrate trasmetterà al contribuente o all’intermediario una comunicazione relativa alla correttezza delle comunicazioni (il cosiddetto avviso di regolarità) o in caso contrario una richiesta di chiarimenti, qualora abbia riscontrato difformità fra quanto dichiarato e le informazioni in possesso del Fisco.
Il controllo formale, previsto dall’articolo 36-ter del Dpr 600/1973, si pone l’obbiettivo di indagare la conformità dei dati dichiarati dal contribuente (generalmente le spese deducibili o detraibili) in relazione a quanto rilevato nelle dichiarazioni presentate dai sostituti d’imposta o dagli altri enti interessati dalla dichiarazione dei redditi, come casse previdenziali, assicurazioni o banche. Il fine di entrambi? Valutare la regolare dichiarazione di quanto dovuto allo Stato da parte del singolo contribuente.
Quando a seguito di un controllo automatico o formale, il contribuente riceve una comunicazione di irregolarità potrà valutarne o meno la validità della contestazione, che è bene ricordarlo non è un atto impositivo, non può quindi essere impugnata o contestata.
Ciò che il contribuente può fare è rivolgersi all’ufficio competente e fornire tutta la documentazione che comprovi la congruità di quanto precedentemente dichiarato, per esempio tutte le fatture o le ritenute d’acconto di cui è in possesso.
Se dopo tale atto da parte del contribuente l’Agenzia non rettifica la propria posizione o si decide di saldare entro 30 giorni quanto preteso dal Fisco, oppure l’unica via è attendere la notifica di una cartella esattoriale a cui potrà far seguito l’avvio di un iter di reclamo o ricorso.
Per qualsiasi dubbio in merito ai controlli dell’Erario non esitate a contattarci. La valutazione della vostra situazione è sempre senza impegno e gratuita.