Manovra 2020: novità in ambito fiscale e tributario

La Legge di Bilancio per il 2020 da poco approvata è stata al centro di polemiche e discussioni, molte delle quali incentrate sulle novità in ambito fiscale e tributario. Una su tutte a proposito degli Enti Locali che avranno più poteri per contrastare l’evasione fiscale o il non versamento dei tributi dovuti, agendo con procedure di recupero crediti proprio come consentito ad Agenzia delle Entrate.

Questo in virtù del tentativo di accorciamento delle tempistiche utili per il recupero dei debiti non versati e in favore di uno snellimento burocratico delle procedure di accertamento.

Una delle novità più discusse per quanto riguarda il settore dei tributi è, infatti, la possibilità data agli Enti Locali (come per esempio i Comuni) già a partire dal 1° gennaio 2020 di utilizzare l’accertamento esecutivo in caso di mancato versamento da parte di un cittadino di una tassa locale.

Si tratta di un meccanismo già ben oliato, introdotto nel 2011 nella legislazione fiscale, che in parole povere consente di velocizzare il percorso di riscossione di un tributo non versato.

L’accertamento esecutivo, infatti, racchiude in sé tre funzioni diverse, fino a qualche anno fa distinte in momenti successivi: l’atto impositivo, il titolo esecutivo e l’iscrizione a ruolo. Tre passaggi condensati in uno che mirano a velocizzare i tempi della riscossione.

Di fatto, ricevere un atto impositivo da parte del Comune o della Provincia significherà essere già in possesso di un ruolo a cui prestare attenzione, poiché nel momento stesso in cui il contribuente riceverà la notifica del mancato pagamento quello stesso documento avrà valore legale di avviso bonario ma anche di cartella per il pagamento.

Occorrerà dunque prestare molta attenzione alla data di ricezione. Farà fede la data di ricezione di questo primo (e unico) avviso di accertamento per il calcolo dei 60 giorni entro cui il contribuente potrà mettersi in regola con il versamento del tributo o ancora procedere ad un ricorso.

Un ulteriore passo in avanti che suscita polemiche è la possibilità data agli Enti Pubblici di accedere direttamente alla posizione dell’Anagrafe Tributaria del debitore dove sono presenti dati e informazioni considerati sensibili.

Ed è su questo punto che molti contribuenti vorrebbero chiarimenti. L’accesso ai dati personali sarà consentito anche nel momento in cui si procederà ad un ricorso? E se poi quel ricorso fosse vinto? Non si tratterebbe di una violazione della privacy?

Novità anche in merito al ravvedimento operoso, ovvero la possibilità di mettersi in regola (autodenunciandosi) per un pagamento omesso o insufficiente usufruendo di una riduzione della sanzione, che con il decreto fiscale viene esteso anche ai tributi locali, per i quali sarà inoltre possibile richiedere una rateizzazione massima in 72 rate mensili di uguale valore con un unico vincolo.

Il mancato versamento di due rate anche non consecutive prevede il decadimento immediato del beneficio e la ripresa delle attività di riscossione e accertamento.

Tante novità introdotte dalla Legge di Bilancio e dal decreto fiscale collegato per le quali già molti contribuenti si stanno preoccupando. L’assistenza di un legale esperto in materia tributaria può rivelarsi molto utile: per qualsiasi dubbio non esitate a contattarci. Ricordate che la valutazione della vostra posizione è senza impegno!