Attenzione alle truffe via SMS

Importante pronuncia dell’Arbitro Bancario Finanziario su truffe bancarie via SMS

Morbinati & Longo Avvocati s.p.a. ha ottenuto un importante successo di fronte all’Arbitro Bancario Finanziario in un ricorso su una truffa via SMS, che condanna la banca a rimborsare i soldi sottratti dai truffatori.

Secondo il “rapporto Clusit 2021” nel 2020, nonostante la crisi pandemica, anzi forse dovremmo dire anche a causa di essa, il numero di cyber crimini ha battuto ogni record precedente. Ovviamente in senso negativo.

E a crescere sono state anche le truffe relative ai settori “servizi on line” (+10%) e “Banking e finance” (+8%). Per esperienza, possiamo confermare che capita spesso anche a molti nostri clienti di ricevere messaggi (smishing) o e-mail (pishing) fasulli con la richiesta di inoltrare credenziali e password per i servizi di home banking o simili.

Un nostro cliente è stato vittima di un raggiro costatogli quasi 12 mila euro. L’ignaro utente è caduto nella trappola di alcuni malfattori che con una messa in scena degna dei migliori falsari cinematografici gli hanno sottratto anche le password OTP, avendo poi libertà di azione sul conto corrente.

Come è stato possibile? Il cliente ha ricevuto un SMS, apparentemente dalla sua banca, che lo avvisava di alcuni accessi sospetti sul conto corrente con la richiesta di aggiornare le proprie credenziali attraverso un link che apriva una pagina web del tutto simile a quella originale del proprio home banking.

Poco dopo il cliente ha ricevuto una telefonata (vishing) da un numero riconducibile alla banca in cui l’interlocutore ha richiesto i codici OTP con la scusa di stornare alcuni dei pagamenti che risultavano sospetti.

Al termine della conversazione l’interlocutore ha chiesto al ricorrente di aspettare a connettersi all’home banking per consentire una fase di aggiornamento. Quest’ultima richiesta ha insospettito il cliente che ha quindi deciso di contattare l’assistenza della banca, scoprendo la truffa.

Nel momento in cui il cliente ha chiesto conto alla banca, quest’ultima si è chiamata fuori, affermando che la colpa della truffa sarebbe stata del cliente, che aveva condiviso dati personali e altamente sensibili, quali le credenziali per accedere al proprio home banking.

Il nostro cliente, però, non si è perso d’animo e ci ha contattato nella speranza di ottenere il rimborso. Abbiamo dunque presentato ricorso al’ Arbitro Bancario Finanziario (ABF).

Cos’è l’ABF?

L’ABF (Arbitrato Bancario Finanziario) è “un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie fra clienti e banche e altri intermediari in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari”. Si tratta di un’opportunità, ancora poco conosciuta e sfruttata dai clienti delle banche, che consente una disamina più semplice, economica e veloce rispetto alla giustizia ordinaria.

L’ABF è un organismo imparziale e indipendente al cui funzionamento concorre il sostegno della Banca d’Italia: le sue decisioni non sono vincolanti come le sentenze di un giudice ordinario, a cui comunque il ricorrente può sempre rivolgersi, qualora la decisione dell’ABF non lo soddisfi.

Dopo un’approfondita  disamina della questione, il collegio di Milano dell’ABF si è pronunciato in favore del ricorrente. La Banca non poteva essere considerata direttamente responsabile della truffa, ma avrebbe dovuto tutelare maggiormente il proprio correntista.

Il ricorso si è chiuso in favore del nostro cliente e l’ABF ha ordinato alla banca di restituire la somma sottratta dai truffatori.

Questa vicenda si è chiusa positivamente, ma prevenire è sempre meglio che curare: nessuna banca vi chiederà mai le credenziali per l’accesso ai servizi on line.

Se ricevete richieste del genere, via SMS, mail o addirittura da persone che si spacciano per funzionari della banca al telefono è una truffa: non abboccate!