Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati dalla pandemia a livello globale, ma dal punto di vista tecnologico e digitale sono stati anche caratterizzati dal fenomeno crypto e dalla tecnologia ad esso collegata.
Criptovalute e blockchain sono diventate parole all’ordine del giorno nei summit di finanza internazionale e di sicurezza digitale.
In particolare, il tema della proprietà intellettuale nel mondo di internet è un tema caldo, perché la proliferazione di contenuti digitali ha favorito gli illeciti e una maggiore difficoltà nel far valere i propri diritti sulla proprietà di beni immateriali.
Gli NFT (acronimo che sta per Non Fungible Token) rappresentano la più recente evoluzione (le prime ipotesi risalgono al 2016) della proprietà intellettuale nata nel mondo della digital art.
NFT e diritto di proprietà
Se il fenomeno è esploso nel corso dell’ultimo anno e il mondo del business ha iniziato a usare gli NFT in ambito artistico, del digital media, della moda, della musica, del gaming e dei video, resta da comprendere quali saranno le implicazioni legali e giuridiche di tali beni infungibili o immateriali.
Ma in concreto cosa sono questi NFT? Proviamo a spiegarlo con un esempio: cento anni fa potevate comprare un bellissimo e costosissimo quadro di Monet, e con esso avreste ottenuto la proprietà dell’opera, cioè il quadro fisico.
Per trasmetterne la proprietà bastava “spostare” fisicamente il quadro dalla disponibilità di una persona all’altra. Oggi anziché un’opera fisica di Monet potreste essere interessati a comprare un prodotto digitale artistico come un video, per esempio, o un’installazione digitale del vostro artista preferito.
Ovviamente non potendo possedere qualcosa di fisico, poiché il progetto e l’opera d’arte sono costituiti da bit, quello che potete acquistare è il diritto di proprietà di tale opera d’arte. Questo diritto è proprio un NFT, una sorta di certificato di proprietà, che il creatore “abbina” al prodotto artistico.
È come se si apponesse la firma autografa dell’autore che certifica l’originalità, l’unicità e la proprietà della sua opera.
A questo punto l’opera e il certificato vengono distribuite su una rete blockchain, che consente di garantire l’unicità (e di conseguenza l’originalità e la proprietà) di un prodotto digitale.
In concreto, se una canzone o un film avessero un NFT non potrebbero più essere scaricati da migliaia di utenti illegalmente, come accadeva con i vecchi sistemi peer to peer, a meno di ottenerli legalmente pagando per ottenere un nuovo NFT.
Questo passaggio, con la garanzia dell’unicità dell’oggetto artistico sancita dall’NFT si è potuto concretizzare solo grazie alla blockchain, che funge da registro delle operazioni fra tutti i partecipanti alla rete.
In altre parole, grazie al fatto che la rete blockchain garantisce l’impossibilità di modificare il prodotto digitale, il certificato di proprietà dell’opera è inattaccabile e nessun può produrne copie senza autorizzazione del proprietario.
Proprietà digitale ed evoluzione tecnologica
L’anno scorso il primo tweet della storia fu venduto per circa 3 milioni di dollari. Benché sia difficile comprendere il significato di proprietà digitale, ovvero di acquistare qualcosa di non fisico come un tweet, quello su cui occorre interrogarsi è come l’evoluzione tecnologica renda possibile ottenere rendimenti dal valore altissimo, realizzabili in un mondo completamente virtuale.
Il primo tweet della storia come la Gioconda? In un certo senso, ovvero un’opera d’arte rappresentativa di un’epoca, e il suo possesso quindi va ben oltre il possesso fisico.
Ovviamente le implicazioni legali di un sistema del genere sono ancora tutte da scoprire. È certo che queste nuove tecnologie stiano cambiando il settore bancario, finanziario e dei pagamenti con la nascita di nuovi modelli di business e di servizi.
Immaginate per un momento di applicare questo sistema di proprietà digitale al nostro antiquato sistema di certificazione della proprietà immobiliare o automobilistica e sarà facile capire come questa tecnologia può far diventare improvvisamente obsoleto un intero sistema economico.