Siete alla guida dell’auto, dopo una bella serata al ristorante con gli amici; percorrete dolcemente le curve che si snodano nella campagna e all’improvviso… BAM! Un cervo sbuca dal nulla e finisce dritto contro di voi. Riuscite a stento a mantenere il controllo dell’auto; vi fermate. Respirate. Il primo pensiero è di scampato pericolo: poteva andare molto peggio.
Ma subito dopo la mente si affolla di sensazioni diverse, e tra lo spavento, il sollievo e la pena per l’animale colpito, emerge anche una vocina che tenta di quantificare il danno all’auto… non si tratta di pochi spiccioli. E poi chi la sente, l’assicurazione? Eh già, perché nel caso di danni provocati da animali domestici, ad esempio un cane che rovina l’aiuola, è sufficiente andare a reclamare dal proprietario. Ma chi paga i danni causati dalla fauna selvatica?
Questo quadro, con qualche variante, si ripete anche troppo spesso sulle nostre strade: i casi di danni alle auto da fauna selvatica si susseguono sulle pagine dei quotidiani locali un po’ in tutte le regioni. In particolare nel periodo autunnale, in cui gli animali tendono a spingersi maggiormente verso i centri abitati.
Ebbene, c’è una buona notizia: la Legge riconosce a questi animali selvatici un “tutore” che se ne prende la responsabilità legale, che solitamente è la Regione. Spetta infatti alle Regioni controllare gli animali selvatici, provvedere alla loro tutela e assicurare una convivenza armoniosa con gli esseri umani. Purtroppo, non sempre gli enti locali brillano in questo ruolo, anzi… la mancanza di una visione a lungo termine nella gestione dell’ambiente su base locale si vede, ahimè, anche da questo.
Attenzione però: il risarcimento non è automatico. Occorre dimostrare che esiste un’effettiva negligenza della Regione che, direttamente o indirettamente, ha reso possibile il danno. E questo non è affatto un dettaglio. Per esempio, la Regione ha l’obbligo di segnalare il rischio di incidenti con animali selvatici provvedendo ad esporre sulle strade l’apposito segnale stradale. La sua assenza, comporta già una responsabilità. Ma non solo: la Regione deve anche portare avanti tutte le azioni necessarie a tenere tranquilla la fauna, tutelando il suo habitat, onde evitare che gli animali si sentano spinti a cercare acqua e cibo nei centri abitati.
Ci eravamo già occupati del tema “danni da fauna selvatica” in un articolo precedente del nostro blog, ma la cronaca recente lo ha fatto prepotentemente tornare attuale. E allora, vale la pena approfondire, seguendo alcuni esempi reali.
Incidente con un cinghiale: una contestazione molto poco amichevole
Prendiamo il caso più classico: l’auto che si scontra con un cinghiale. È accaduto recentemente a Grotte Santo Stefano, in provincia di Viterbo, dove un automobilista si è ritrovato a fare i conti con un “incontro suino ravvicinato”, in cui l’animale purtroppo ha perso la vita. Non è una rarità nel Lazio, dove l’aumento incontrollato dei cinghiali aumenta gli incontri-scontri con gli esseri umani (talvolta persino tra le strade di Roma). Particolarmente emblematico è il caso di Pofi, vicino Frosinone, dove un automobilista aveva “centrato” un cinghiale sbucato dal nulla, che in quell’occasione si era ripreso ed era fuggito via, lasciando l’automobilista in preda al cardiopalma e con ingenti danni alla vettura. È scattata subito la richiesta di risarcimento danni, che ha dato vita a un poco dignitoso rimpallo di responsabilità tra Regione e Provincia. Dopo ben 4 anni di contenzioso, lo scorso gennaio la sentenza che obbliga la Regione a risarcire l’automobilista con ben 9 mila euro!
4 anni. E nel frattempo, la popolazione di cinghiali nel Lazio è aumentata…
Non stanno meglio in Liguria: anche a Genova, di recente, un automobilista ha chiesto e ottenuto il risarcimento per i danni subiti dalla propria auto, che si trovava parcheggiata vicino a una piazzuola di raccolta e differenziazione dei rifiuti. La presenza dei bidoni attira i cinghiali che più volte hanno causato danni alle vetture del vicino parcheggio. Da lì è scattata anche la richiesta di un intervento all’ente locale che si occupa dei rifiuti per trovare soluzioni alternative, in quanto la “massiccia presenza” di questi animali ha spesso causato danni a persone e cose.
Questi casi sono emblematici, perché evidenziano come la presenza invasiva degli animali si debba alla cattiva gestione della “convivenza” con loro, responsabilità degli enti locali. Non è sempre così: immaginiamo che la ricostruzione dell’incidente attesti che il conducente guidava in stato di ebbrezza, o eccedendo i limiti di velocità. In quel caso, c’è una responsabilità grave da parte dell’automobilista, perché con una guida più accorta l’incidente poteva essere evitato. Lo ha recentemente ribadito la Cassazione nel caso di un automobilista che ha agito contro la Regione Abruzzo in seguito all’incidente con ben due cervi: spetta al danneggiato l’onere probatorio, ovvero provare che la condotta della fauna selvatica sia stata causa del danno e (art. 2054, co. 1, c.c.) di aver fatto quanto possibile per evitarlo, ovvero di aver adottato cautele nella guida, e che ““la condotta dell’animale si sia posta del tutto al di fuori della sua sfera di possibile controllo, operando, così, come causa autonoma, eccezionale, imprevedibile ed inevitabile del danno”. La semplice presenza dell’animale sulla strada e la collisione con l’autoveicolo non sono sufficienti, da soli, a giustificare il risarcimento. Ma se l’automobilista può provare di aver guidato con prudenza (magari anche grazie a sistemi di registrazione della velocità come la scatola nera) ed è risultato negativo all’alcol test, pesano molto di più il fatto che la strada sia priva non solo della necessaria segnaletica ma anche di un un adeguato guard-rail. Insomma, ogni situazione costituisce un caso a sé e nulla può essere dato per scontato.
Dagli animali selvatici alla giungla burocratica: perché serve un avvocato esperto
Se state leggendo queste righe con una certa preoccupazione per la prossima gita domenicale, il consiglio è uno solo: non affrontate questa giungla burocratica da soli. Gli incidenti con animali selvatici o danni causati da elementi naturali sono questioni legali complesse, che richiedono un’assistenza professionale adeguata.
Un avvocato esperto in risarcimento danni può fare la differenza tra un rimborso adeguato e una lunga battaglia legale con la Regione o l’Ente locale. Contattateci per saperne di più: insieme valuteremo la vostra posizione e i possibili passi da seguire.