Cause Civili: perché la Legge Pinto non basta

Sappiamo che l’Italia non brilla per la velocità dei procedimenti giudiziari, specialmente per quanto riguarda la Giustizia Civile: chi si trova ad affrontare una causa civile in Italia si scontra con un iter processuale molto, troppo lungo, funestato da una burocrazia farraginosa.

A sostegno (purtroppo) di questa percezione negativa interviene un documento della Commissione Europea ‘Eu Justice Scoreboard’ 2017, che classifica l’Italia tra i peggiori Paesi europei per la durata dei procedimenti civili, commerciali e amministrativi, con una media di ben 393 giorni! Va sottolineato, però, che si tratta di una media: per i contenziosi amministrativi i tempi salgono ancora, fino ad arrivare a 1008 giorni, ovvero oltre 2 anni e mezzo. Peggio dell’Italia fanno solo Cipro, Portogallo e Malta. Ma l’Italia detiene anche un record assoluto: è ultima in classifica per il tempo di soluzione dei contenziosi, con una media di 527 giorni (nel 2010 erano “solo” 493).

A fronte di questo peggioramento, l’analisi evidenzia che le cause in Italia sono diminuite, passando da una media di 6,9 per 100 abitanti del 2010 a 5,7 nel 2015.

Le motivazioni di questa lentezza sono molteplici, e non abbiamo la presunzione di esaurirle in questo post. Ci limitiamo a citare la più dibattuta, ovvero una burocrazia troppo assillante che moltiplica tempi e costi della Giustizia. Basterebbe intervenire su quest’aspetto per risolverne, a cascata, molti altri.

Con una simile situazione, non c’è da stupirsi che molte persone si sentano scoraggiate all’idea di iniziare una causa civile.

Tuttavia, nell’attesa di una vera riforma, far valere i propri diritti è e sarà sempre necessario. È importante guardare oltre le difficoltà e cercare nuove soluzioni che permettano di affrontare una causa civile con serenità.

La prima è certamente la possibilità di ricorrere all’arbitrato anziché andare in causa: attraverso l’arbitrato è possibile risolvere le controversie più comuni, in particolare quelle civili, con tempi decisamente più brevi rispetto alla causa giudiziaria.

La seconda è una scelta oculata nella scelta dell’assistenza legale. Un avvocato con anni di esperienza nel settore, che conosce bene sia l’aspetto legale sia quello burocratico, e che abbia toccato con mano situazioni analoghe alla vostra. Anche nella procedura dell’arbitrato, che non richiede per forza assistenza legale, la presenza di un avvocato permetterà di ottimizzare tempi e risultati.

Se si decide per la causa civile e questa si protrae oltremodo nel tempo, è anche possibile ricorrere alla Legge Pinto, che tutela entrambe le parti coinvolte. La Legge Pinto (numero 89 del 24 marzo 2001) fissa una “ragionevole durata dei processi”; se i tempi della Giustizia Civile superano questa durata, è possibile richiedere un’equa riparazione per il danno subìto.

Lo Studio Legale Morbinati e Longo può fornirvi assistenza legale nelle cause civili a Roma e Pomezia (tribunale di Velletri) ed assistervi anche nella richiesta dell’indennizzo diequa riparazione secondo la Legge Pinto. Vuoi saperne di più? Vai alla pagina dedicata all’equa riparazione per l’eccessiva durata dei processi oppure contattaci direttamente: saremo lieti di ascoltarti.