Il momento a lungo annunciato è finalmente arrivato: dal 1° luglio 2017, Equitalia verrà “accorpata” all’Agenzia delle Entrate. Il nuovo ente prenderà il nome di “Agenzia delle Entrate-Riscossione”. Una buona notizia? Dipende dai punti di vista. Più che un vero e proprio cambiamento potremmo infatti parlare di un’ “operazione d’immagine”: Equitalia negli ultimi anni aveva attirato su di sé le antipatie dei cittadini, fino a venire considerata, a torto o a ragione, l’emblema di uno Stato che “chiede” senza essere capace di “dare”. Dopo tante rottamazioni di cartelle esattoriali, quindi, è toccato a Equitalia essere “rottamata”, almeno formalmente. Le sue funzioni, infatti, non spariscono, ma vengono interamente assorbite dal nuovo ente. Vediamo insieme cosa cambia, punto per punto, cercando di fare un po’ di chiarezza:
Qual è la differenza tra Equitalia e Agenzia delle Entrate-Riscossione?
Equitalia è (o dovremmo dire, era) una società di diritto privato, per la precisione una società per azioni. Il suo capitale è posseduto per il 51% dall’Agenzia delle Entrate e per il 49% dall’Inps. Esercitando funzioni d’interesse e rilevanza pubblica, le vengono riconosciuti speciali poteri, che una normale società di recupero crediti non ha. Per esempio, può creare titoli esecutivi, ovvero le cartelle di pagamento, che le permettono di esigere il pagamento dal debitore senza dover passare per un iter giudiziario; allo stesso modo può avviare procedure di pignoramento presso terzi (ovvero agire sullo stipendio, sulla pensione o il conto in banca); può inoltre richiedere il fermo amministrativo sulle auto e iscrivere ipoteca sugli immobili.
La nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione è invece un ente pubblico, parte dell’Agenzia delle Entrate. Risponde direttamente al Ministero dell’Economia. La sua autorità, pertanto, è maggiore, ma anche la sua autorevolezza. Inoltre, il dialogo con l’Agenzia delle Entrate dovrebbe rivelarsi più fluido e costante.
È vero che Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà più poteri e che potrà pignorare direttamente i conti correnti dei contribuenti?
Su questo punto si è creata un po’ di confusione, che ha generato infondati allarmismi.
Come precisato in una nota divulgata dalla stessa Agenzia delle Entrate, “Non è vero che a partire dal primo luglio prossimo l’Agenzia delle entrate Riscossione potrà pignorare i conti correnti dei contribuenti debitori senza l’obbligo di richiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria. Le norme che regolano la procedura di pignoramento diretto sono in vigore dal 2005″. Quindi, in realtà, anche la “vecchia” Equitalia poteva chiedere il pignoramento senza intervento del giudice. Come accennato nel punto precedente, Equitalia può attuare il pignoramento presso terzi; tra i “terzi” contiamo anche le banche e quindi i conti correnti. Il procedimento è disciplinato dal dl 203/2005 che ha introdotto l’art. 72 bis al DPR 602/1973.
La norma prevede l’intervento dell’Autorità giudiziaria soltanto eventuale, laddove sussistano elementi validi per contestare il pignoramento e su richiesta del cittadino. Inoltre, bisogna ricordare che il pignoramento è solo l’estrema ratio: arriva solo alla fine di un lungo iter di tentativi di riscossione fatto di notifiche, solleciti, avvisi di intimazione al quale il contribuente non abbia opposto valide contestazioni. Nulla cambia quindi? Non esattamente: attualmente infatti Equitalia ha il potere di consultare l’anagrafe dei rapporti finanziari, ma non esaminarli in dettaglio: ovvero, può sapere quanti conti correnti abbiamo aperti e dove, ma non sapere a quanto ammonta il saldo o la lista dei movimenti. La nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà invece la possibilità di sapere anche quanto abbiamo sul conto e quali sono stati gli ultimi movimenti. Potrà inoltre accedere a molte altre banche dati, incrociandone le informazioni (ad esempio, sapere quali pensione riceve e da quali enti previdenziali, se è titolare di azioni o di canoni di locazione etc…).
Che fine fanno le cartelle esattoriali Equitalia ancora da pagare?
Le cartelle esattoriali Equitalia ovviamente non spariscono… andranno comunque pagate o contestate. La procedura di riscossione verrà semplicemente portata avanti dal nuovo ente. Tuttavia, potrebbero subentrare ritardi nella gestione di alcune pratiche e questo può comportare, per alcuni casi, il superamento della data di prescrizione.
In una simile situazione, è molto importante che il quadro esattoriale e finanziario di ciascuno risulti coerente, sotto ogni punto di vista. Se hai dubbi in merito, puoi chiedere una consulenza senza impegno al nostro studio legale. Contattaci.