Dopo la recente conversione del decreto Fiscale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 5 dicembre 2017, sono in molti ad aver gioito per la cosiddetta “Rottamazione-Bis” delle cartelle esattoriali. La nuova versione prevede l’estensione dei termini per il versamento delle rate già scadute a luglio, settembre e novembre 2017, e l’allargamento della platea dei richiedenti.
Si potrà, infatti, presentare domanda per i carichi pendenti nel periodo 1° gennaio 2000-31 dicembre 2016; per i carichi nel periodo 1° gennaio-30 settembre 2017; per cartelle o avvisi per i quali il contribuente ha già chiesto la rottamazione compilando il modello DA 2000/17 ma che sono stati rifiutati perché interessati da una rateizzazione già in essere al 24 ottobre 2016.
Occorre, però, prestare la massima attenzione prima di presentare la domanda di adesione alla rottamazione bis: è consigliabile richiedere ad un professionista del settore un’indagine preventiva delle cartelle esattoriali e dei carichi pendenti che a vostro parere rispecchiano i termini per la rateizzazione.
Questo perché l’adesione alla “Rottamazione-Bis” implica da parte del contribuente la totale rinuncia a qualsiasi contenzioso in essere o per il futuro riguardante le cartelle da rottamare.
L’adesione, quindi, comporta la possibilità di pagare il debito senza interessi e sanzioni, ma anche l’accettazione a non intentare alcun futuro contenzioso. Sfuma di fatto la possibilità di impugnare in futuro cartelle ricevute magari per errore o già cadute in prescrizione.
Per questo è importante non farsi prendere dalla febbre da rottamazione e in caso di cartelle esattoriali che rispecchiano i termini per la definizione agevolata ma che potrebbero essere già prescritte, avere un difetto di forma o essere state notificate non correttamente, chiedere il consulto di un professionista, un consulente tributario che possa analizzare le cartelle al fine di assicurare il contribuente che la rottamazione sia davvero la via da preferire.
Si eviterà in questo modo di aderire alla rottamazione per carichi non dovuti, poiché dalla rottamazione non si può tornare indietro, nemmeno se dopo aver presentato la domanda ci si accorge di una cartella sbagliata che avrebbe potuto essere impugnata.
Questo strumento molto utile per chi ha grossi carichi pendenti dovuti all’Erario, che potrà quindi saldarli attraverso un piano di rateizzazioni senza interessi o maggiorazioni per more, può diventare un’arma a doppio taglio per quanti hanno cartelle in pendenza di cui non sono completamente certi.
La domanda può essere presentata secondo tre modalità:
- per via telematica sull’apposita sezione Fai Da Te del portale di Agenzia delle entrate-Riscossione;
- fisicamente recandosi ad uno sportello Agenzia delle entrate-Riscossione con il nuovo modello DA 2000/17 debitamente compilato;
- attraverso la Posta Pec, inviando il modello compilato accompagnato dalla copia del documento d’identità all’indirizzo pec della direzione regionale competente per il proprio territorio.
Per essere sicuri, quindi, chiedete una consulenza ad un professionista del settore prima di compilare la domanda di adesione alla rottamazione bis! Eviterete di pagare somme in realtà non dovute.